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Giovedì 15 agosto per Messina non è solo Ferragosto, ma anche il momento della festa dell’Assunta o Vara, uno degli eventi più noti della città siciliana, con una storia molto antica….

La tradizione lega la storia della Vara al XII secolo, dopo la riconquista cristiana della Sicilia da parte del Conte Ruggero, sotto il vessillo della Madonna e la sottomissione dei  pagani che così divennero simbolo della Chiesa d’Occidente (Mata) e della Chiesa di Costantinopoli (Grifone) e parte della processione celebrativa della Vergine Assunta in Cielo.

La Vara vera e propria arrivò in un secondo momento, ovvero intorno al XVI secolo ed è una teca di cristallo, lunga come una bara, in cui posizionare la statua o le reliquie del santo per portarlo in processione e, in onore dei sovrani . queste teche venivano posizionate in alto, per essere ben visibili sopra la folla.

A Messina  la Vara  della Madonna Assunta  ha raggiunto nel tempo una notevole altezza, al punto che vi si potevano arrampicare sopra diverse persone e spessi si issavano in alto i bambini, inclusi i neonati, per offrirli  alla Vergine.

La Vara della Madonna Assunta viene portata in processione ancora oggi, il 15 agosto e la struttura, in legno decorato e arricchita da decine di statue, è alta 14 metri e pesa 8 tonnellate,  portata a spinta da gruppi di devoti abilissimi che devono regolare i movimenti di questa torre che non ha ruote ma dei supporti simili a quelli delle slitte.

Infatti la Vara cammina scivolando sulle strade, sia sulle mattonelle di pietra lavica che sull’asfalto, favorito dalle autobotti che bagnano il piano stradale mantenendolo costantemente umido, , mentre i devoti che tirano la struttura comunicano tra loro usando un linguaggio marinaresco ricco  di parole come gomene, timone, vogatori.

L’itinerario parte da Piazza Castronovo e scende lungo Via Garibaldi tagliando il quartiere Giostra per fermarsi solo davanti alla Prefettura in Piazza Juvarra, prosegue poi verso Via Boccetta in cui è prevista una sosta per assistere ai fuochi d’artificio sparati dal porto.

Si scende poi al Municipio dove avviene l’incontro dei due giganti Meta e Grifone, ma il  momento più suggestivo è quello della acrobatica girata che richiede tutta l’abilità dei manovratori per evitare che la vara crolli sulla gente.

Infine c’è una sosta al Palazzo Vescovile e il rientro al Duomo per il gran finale.