baldwin hero

Un uomo che lottò per essere sempre se stesso…

James Baldwin, il più celebre scrittore afroamericano della seconda metà del Novecento, nacque il 2 agosto 1924, a New York nel quartiere di Harlem e crebbe con il patrigno, predicatore battista, con il quale ebbe un rapporto conflittuale.

Negli anni James si avvicinò alla chiesa, e scoprì  il potere della parola, diventando un  abile oratore, capace di infiammare i fedeli con i suoi sermoni, spesso improvvisati com’è tipico della tradizione religiosa afroamericana.

A causa del razzismo statunitense e tormentato dalla rivelazione della sua omosessualità, Baldwin lasciò il paese nel 1948 e in cerca di fortuna si ritirò in esilio a Parigi per nove anni, dove si dedicò inizialmente soprattutto alla saggistica e alla scrittura di pezzi d’opinione.

Risalgono agli anni parigini i primi due romanzi: Gridalo forte (1953) in cui religione, razza e scoperta di sé si intrecciano sullo sfondo di Harlem, e La stanza di Giovanni, racconto di un amore proibito e destinato alla rovina, apparentemente privo di connotazioni razziali anche se la passione autodistruttiva di David, ricco americano, che si riflette nella noncuranza con cui affronta la vita, e di Giovanni, irruente cameriere italiano condannato alla ghigliottina, nasconde un’allusione al rapporto fra il nord e il sud del mondo e alle costrizioni societarie dell’identità di genere.

Baldwin tornò in patria nel 1957, spinto dal desiderio di contribuire al nascente movimento per i diritti civili e divenne il portavoce delle aspirazioni dell’America nera, grazie alla sua attività di conferenziere, saggista e attivista che lo tenne occupato per tutti gli anni Sessanta.

Uscirono  in rapida successione Nessuno sa il mio nome (1961) e La prossima volta il fuoco (1963), raccolte di scritti politici che fecero di Baldwin la voce dell’intellighenzia e della protesta afroamericana.

Con gli anni Settanta e la scarsa attenzione critica nei confronti dei suoi romanzi più recenti, Baldwin, amareggiato e non più a suo agio nel ruolo di sostenitore dei neri, tornò nuovamente in Francia, nel paesino provenzale di Saint-Paul-de-Vence, dove morì nel 1987.