Honore de Balzac

Lo scrittore che visse la vita della Francia della restaurazione..

Honoré de Balzac nacque a Tours il 20 maggio 1799 da Bernard-François e Charlotte-Laure Sallambier e la sua infanzia, segnata dal disaccordo perenne che regnava fra i genitori, fu caratterizzata dalla solitudine.

Da giovane Balzac studiò come interno al collegio degli oratoriani di Vendôme caratterizzato da una disciplina assai rigida, poi si trasferì a Parigi con la famiglia, dove si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza.

Nel 1822 cominciò una relazione con la contessa Laure de Berny, di 22 anni più anziana e, parallelamente, iniziò i suoi primi esperimenti letterari nel campo del romanzo, da lui stesso visti poi in pochissima considerazione.

 In una mansarda del quartiere della Bastiglia, dal 1821 al 1829, da solo o in collaborazione con Auguste Le Poitevin, un giovane editore, scrisse opere di narrativa popolare, firmate con pseudonimi come Horace de Saint-Aubin o Lord R’Hoone.

La prima opera di una certa importanza fu il romanzo storico, firmato col suo vero nome, Gli Sciuani, cui fa da sfondo la rivolta della Vandea, oltre ad una frenetica attività di pubblicista collaborando con diverse testate tra le quali Revue des deux mondes, Reveu de Paris, La Silhouttee, La Caricature e Le Voleur, fu anche vittima di una passione infelice per la marchesa de Castrie.

Nel frattempo iniziò anche una relazione epistolare con la contessa Eva Hanska, che divenne la donna della sua vita e nel 1833 stipulò un contratto editoriale per la pubblicazione di dodici volumi di Usi e costumi nel diciottesimo secolo, suddivisi in Scene della vita privata, della vita di provincia e della vita parigina, primo abbozzo della futura Commedia Umana, l’immenso ciclo che Balzac aveva progettato di scrivere.

Infatti, nel 1834 Balzac concepì l’idea di raccogliere la sua produzione narrativa in un affresco composito della società francese del suo tempo, dal Primo impero alla Restaurazione, ispirato alle teorie dei naturalisti Jean-Baptiste de Lamarck ed Etienne Geoffroy Saint-Hilaire, che comprendeva 150 romanzi divisi in tre filoni principali: Studi di costume, Studi filosofici e Studi analitici.

Il progetto venne completato  per due terzi con capolavori come Papà Goriot (1834-35),Eugénie Grandet (1833), La cugina Betta (1846), La ricerca dell’assoluto (1834) e Illusioni perdute (1837-1843).

Nel 1837, braccato dai creditori, lo scrittore cominciò una serie di viaggi, intrapresi per interesse culturale, ma soprattutto per essere lontano dalle insistenti richieste di denaro che la scia di debiti prodotta provocava.

Balzac visse a Milano, dove frequentò il salotto della contessa Maffei, incontrandovi Alessandro Manzoni, oltre a Firenze, Venezia, Livorno, Genova, fino a un viaggio in Sardegna con la speranza di riattivare le locali miniere d’argento.

Ritornato in patria, Balzac si accordò con un gruppo di editori per la pubblicazione delle sue opere complete.

Il 24 aprile 1845 fu nominato  cavaliere della Legion d’Onore ma, malgrado il buon successo dei suoi libri e le attestazioni di stima da parte di istituzioni e personalità, la sua situazione economica rimase disastrosa e la salute era in continuo peggioramento

Honoré de Balzac  morì il 18 agosto 1850  a 51 anni e i funerali si tennero al Père-Lachaise di Parigi, con il discorso commemorativo dell’amico che qualche anno prima aveva inutilmente caldeggiato una  sua candidatura all’Académie de France, il grande scrittore dei Miserabili Victor Hugo.