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Fino al 22 settembre il Castello Gamba di Châtillon, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea della Valle d’Aosta, dedica una mostra a Luciano Minguzzi, uno dei protagonisti della scultura italiana del Novecento, a 20 anni dalla sua scomparsa, per festeggiare la collocazione nel giardino del Castello di una sua grande opera, legata alla storia della Valle d’Aosta.

Luciano Minguzzi nacque  a Bologna il 24 maggio 1911 e studiò inizialmente sotto la guida del padre scultore prima di iscriversi all’Accademia di Belle Arti, dove seguì i corsi di scultura di Ercole Drei e quelli di incisione di Giorgio Morandi, mentre all’Università degli Studi frequentò le lezioni di storia dell’arte di Roberto Longhi.

Nel 1934 vinse una borsa di studio e si stabilisce per due mesi a Parigi, formandosi sulla tradizione della scultura fiorentina e bolognese del Rinascimento e, nel 1942, su  meritò una sala alla XXIII Biennale di Venezia.

In seguito nel 1945 fondò, insieme ad altri artisti, il gruppo Cronache e nel 1948 ritornò a Parigi, dove, tra gli artisti, conobbe Alberto Giacometti e Renato Birolli.

Nel 1950 ricevette il Gran Premio per la scultura alla Biennale di Venezia e, l’anno dopo, si trasferì a Milano dove vinse il concorso per la quinta porta del Duomo e nel 1956 gli fu assegnata la cattedra di scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove insegnò fino al 1975.

Il successo dell’artista fu sancito da numerose mostre internazionali nel corso degli anni Sessanta e. nel 1970, ricevette l’incarico per la realizzazione della Porta del bene e del male per la basilica di San Pietro in Vaticano, inaugurata da Paolo VI nel 1977 e, nel 1972, espose l’imponente scultura Uomini alla Quadriennale di Roma.

Nel 1992 si tenne l’importante mostra curata dallo stesso De Micheli al Castello Sforzesco di Milano e, nel 1996, fu aperto a Milano il Museo Minguzzi, trasformato, dopo la sua morte, avvenuta il 30 maggio 2004, nella casa e archivio Luciano Minguzzi di Venezia.

L’esposizione è stata  realizzata dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta, Assessorato ai Beni e alle attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali, grazie alla collaborazione tra la Struttura Patrimonio storico artistico e gestione dei siti culturali e Casa Testori, hub culturale alle porte di Milano con cui il Museo collabora dal 2018 e che avvia così un nuovo triennio di programmazione condivisa.

Nata in collaborazione con l’Archivio Luciano Minguzzi di Venezia, in dialogo con il figlio Luca e la famiglia che ne custodisce l’opera, la mostra pone l’attenzione su uno dei più autori storici presenti in collezione, dove figurano, in attesa della grande opera, due importanti sculture del principio degli anni Settanta, che accolgono il visitatore all’ingresso, come  Due figure sedute e Due donne (Le amanti).

Uomini, che dà il titolo alla mostra ideate da Davide Dall’Ombra, è l’imponente opera, recentemente restaurata al Centro Conservazione Restauro La Venaria Reale di Torino, grazie al bando Luoghi della cultura 2019 della Compagnia di San Paolo, visibile durante la mostra all’ingresso del Comune di Saint-Vincent, che sarà presto collocata nel parco del Castello Gamba, grazie a un progetto di Carla Falzoni, a completamento di un percorso della Memoria, che collegherà i comuni di Saint-Vincent e Châtillon, come  una Via degli Uomini, curata dall’artista Marco Jaccond.

L’opera accoglierà i visitatori al nuovo ingresso del parco, al termine della nuova via pedonale e ciclabile che il Comune di Châtillon sta realizzando per creare una via di collegamento dal centro cittadino al Castello Gamba.