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Sarà un viaggio in un contesto rinascimentale unico nel cuore di Milano la mostra Omaggio alla Cappella Portinari – Rinaldo Invernizzi: Tra storia dell’arte e spiritualità, proposta dal 18 settembre al 13 novembre in quello gioiello che è la Cappella Portinari, inserita nel contesto architettonico della Basilica di Sant’Eustorgio, in un dialogo serrato tra passato e presenta.

Rinaldo Invernizzi presenta infatti un ciclo di dipinti ispirati ai motivi architettonici della Cappella Portinari, realizzata tra il 1462 e il 1468 circa su commissione di Pigello Portinari, un fiorentino trasferitosi a Milano per divenire responsabile del Banco Mediceo.

Pigello aveva una forte devozione per San Pietro martire, molto venerato e conosciuto anche a Firenze per la sua attività di predicatore.

Dopo la morte di Pigello, avvenuta nel 1468,  la cappella divenne la sede del coro, come dimostra la presenza del motivo degli angeli musicanti sul tamburo della cupola.

La struttura architettonica si divise in un vano principale a pianta quadrata, con cupola a sedici spicchi, e una piccola abside, anch’essa quadrata ed è una testimonianza fondamentale degli esordi di un linguaggio rinascimentale toscano nella cultura lombarda.

Grande rilievo ha la ricca decorazione, prevalentemente in terracotta, che coinvolge la trabeazione, gli archivolti, le incorniciature delle finestre, che dialogano con gli splendidi affreschi di Vincenzo Foppa dedicati alle storie di San Pietro Martire.

Al centro della cappella si trova l’arca di San Pietro Martire, di Giovanni di Balduccio, in origine collocata in basilica.

Sono i miracoli compiuti da San Pietro ad avere ispirato l’omaggio colto di Invernizzi, il quale si rivolge all’iconografia e all’architettura del Rinascimento Lombardo, ma anche ai valori spirituali che proposero.

La mostra rappresenta un’occasione unica per conoscere da vicino la Cappella Portinari e per riviverla alla luce di temi e problemi che l’arte sa rendere universali e coinvolgono l’attualità.

Il progetto è a cura di Martina Mazzotta e Mara Hofmann e si avvale del Patrocinio della Fondazione Barovier&Toso, mentre un catalogo bilingue (ITA/ENG), a cura di Martina Mazzotta e Mara Hofmann, contiene un saggio storico di Roberto Longhi e sarà pubblicato per l’occasione da 24 Ore Cultura.