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Saranno Vinuva e Le Vie del Buttafuoco a chiudere l’estate di Stradella, dal 20 al 22 settembre, nel centro storico.

Venerdì 20, alle 18.30, ci sarà l’inaugurazione con l’aperitivo preparato dai ragazzi dell’istituto Santachiara e in piazza Trieste saranno posizionate sei casette di legno per ospitare aziende con i loro prodotti e le associazioni di categoria, mentre tra sabato e domenica sono prevista tre degustazioni guidate delle principali etichette del territorio.

All’interno del Vinuva, inoltre, domenica 22 settembre, dalle 17.30, ci sarà l’evento Le Vie del Buttafuoco, dove 13 locali abbinati a 13 produttori del Club del Buttafuoco Storico organizzeranno degustazioni delle vigne storiche in abbinamento ad alcuni piatti.

Durante la manifestazione ci saranno  esposizione dei trattori d’epoca del Gatteo Club, mercatini in via Trento, giochi di legno sul viale alberato e area Rondò, esposizione del Museo Bus in piazza Vittorio Veneto, laboratori e gonfiabili per bambini e non mancheranno gli intrattenimenti serali con la gara Cocktail di vino e musica, ideata dall’Ascom, e le esibizioni di Magica 90 e dei Dejavu.

La storia di Stradella, piccolo borgo adagiato tra le colline del  Pavese, comincia sotto l’impero di Augusto, come hanno dimostrato i recenti ritrovamenti archeologici.

Allora il castrum di Stradella faceva parte della Via Postumia, che da Voghera arrivava fino a Piacenza, tappa importante per gli scambi commerciali della Pianura Padana.

In quegli anni l’abitato si trovava dove c’era la rocca di Montalino, citata nel 1164 in un documento appartenuto a Federico Barbarossa.

Dopo essere stato governato dal Comitato di Piacenza, Stradella divenne una delle proprietà del vescovo di  Pavia.

Nel frattempo, dalla fine del Duecento, il nucleo abitativo delle origini venne fortificato e divenne una città vera e propria, fino a diventare l’attuale Stradella.

Alla fine del Trecento il piccolo borgo venne saccheggiato dalle truppe dei Visconti di Milano, comandate dal capitano di ventura Giovanni Acuto, per poi nel 1402 subire la stessa sorte a causa delle truppe del capitano Facino Cane.

Presso Stradella, nel 1544, ci fu una battaglia tra le truppe dell’imperatore Carlo V, e quelle del re di Francia, che alla fine furono sconfitte dall’esercito austriaco.

Alla fine del Settecento fu annesso al Regno di Sardegna e nel 1859 divenne parte del Regno d’Italia.

Nel 1875 Mariano Dallaprè, che veniva dal Trentino, aprì a Stradella il primo laboratorio di fisarmoniche, che da allora ha reso la cittadina del Pavese famosa in tutto il mondo.

Presso la collina di Montalino si trova la basilica di San Marcello, che venne eretta alla fine del Trecento dove si trovava una cappella dell’anno Mille, che conserva al suo interno i resti degli originari affreschi, tra i quali una Madonna con Bambino.

Arrivando in piazza Vittorio Veneto, si possono visitare la chiesa parrocchiale dell’Assunta e dei Santi Naborre e Felice, costruita alla fine del Quattrocento e rimaneggiata nel 1837, il Palazzo Comunale e Palazzo Guarino, della seconda metà dei Seicento, e la Torre Civica, unica parte del castello arrivata a noi.

Tra i musei da ricordare quello della Fisarmonica, che racconta la storia della famiglia Dallaprè dalle origini fino ai nostri giorni e il Civico Museo Naturalistico Ferruccio Lombardi, con collezioni di notevole valore geologico, mentre nella frazione Cascina Rocca si trova la medievale Rocca del Vescovo, rimaneggiata più volte fino alla fine del Settecento.