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Villa Carlotta, sul lago di Como, presenta un omaggio a Luisa Albertini, artista poliedrica e protagonista del panorama culturale lariano, con una selezione di opere scelte per la mostra Luisa Albertini, giorno per giorno. Segni Forme Colori.

L’inaugurazione si terrà sabato 21 settembre  alle 11.30e la mostra rimarrà aperta al pubblico fino all’8 dicembre.

Al centro del percorso espositivo, curato da Elena Di Raddo, Darko Pandakovic e Maria Angela Previtera, ci sono gli arazzi e i gioielli disegnati e realizzati dell’artista comasca tra gli anni Sessante  e Ottanta del Nevecento, affiancati da alcuni esemplari di smalti su rame, legni dipinti, acrilici su tela,a cui se ne aggiungono altre fra disegni preparatori e schizzi.

La Galleria di Villa Carlotta, accoglie opere tra loro legate per forme, colori, espressività prevalenti, suggerendo una sequenza per ritrovare collegamenti e ricerca di senso, che nascono dalla fascinazione di Luisa Albertini per il simbolico, l’originario e le antiche civiltà primitive.

Nata il 25 novembre 1918 a Como, Luisa Albertini iniziò la sua attività artistica intorno al 1935 esercitandosi nel disegno sotto la guida di Piero Saibene, ma la sua formazione fu da autodidatta.

La giovane frequentò l’ambiente artistico dell’astrattismo comasco di Mario Radice, Carla Badiali, Manilo Rho e Aldo Galli, sviluppando il suo interesse nei confronti delle tecniche e dei materiali, con ritratti, disegni a grafite, a carboncino e a pastello.

Dal dopoguerra si rivolse ad altri materiali,  inizialmente alla terracotta smaltata, che presentò alla Triennale di Milano nel 1953, successivamente al rame e al bronzo, anche essi smaltati, esposti alla Barbaroux di Milano nel 1959, e alla Galleria Miricae di Roma nel 1962.

Negli stessi anni Luisa  partecipò a collettive di artisti italiani in Germania, per la Galleria Totti di Milano, e a Oslo e Stoccolma e, fin dalle prime opere in terracotta, è presente l’interesse per l’oggetto artigianale, accessori per la casa e gioielli in diversi materiali, prodotti in limitatissima serie o pezzi unici.

Con gli anni sessanta iniziò a realizzare opere di grandi dimensioni, come lavori in tessuto, panno, tela, juta, e poi negli anni Settanta in legno smaltato.

Le sue opere vennero esposte in mostre personali a Como, a La Spezia e a Brescia, insieme ad acqueforti, acquetinte, e ad altre opere grafiche che continuò a produrre con tecniche diverse, dal collage all’incisione su scraperboard, agli inchiostri su carta.

Negli anni Novanta approdò alla pittura su tela e dal 2000 proseguì con la produzione di disegni su carta con acquerelli, matite, pennarelli e collage.

Luisa Albertini morì nel 2018, poco prima di compiere 100 anni.