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La mostra Mola: una finestra sulla cultura Guna panamense, organizzata dall’Ambasciata di Panama in Italia, dal Museo de la Mola di Panama e dall’Instituto Cervantes di Roma, ospitata nella sede della Sala Dalí fino al 12 ottobre, offre al pubblico l’opportunità di ammirare per la prima volta nella capitale 120 molas, cioè i tessuti tradizionali riccamente decorati che rappresentano una delle espressioni artistiche più distintive e colorate di Panama e che raccontano una storia unica attraverso gli intricati disegni e i colori vivaci.

Accanto ai tessuti dai colori sgargianti e geometrici sono esposte 15 fotografie che rappresentano i lavori di cucito della tradizione indigena panamense Guna, realizzati dalle donne appartenenti a questo gruppo indigeno e che cattureranno l’attenzione dei visitatori con i loro colori e le forme sorprendenti.

La mostra non è solo un’occasione per apprezzare l’arte delle molas, ma anche per avvicinarsi alla ricca tradizione culturale di Panama e del popolo Guna che, in quanto creatori di queste opere d’arte, svolgono un ruolo chiave nell’economia locale e nella conservazione dell’identità culturale del loro popolo.

Le donne Guna sono fondamentali nella realizzazione dei molas, una delle più importanti espressioni culturali della loro comunità, dove esprimono la loro creatività e saggezza.

Le molas, realizzate attraverso un laborioso processo di stratificazione e taglio dei tessuti, rappresentano elementi simbolici della cosmovisione e mitologia locale e riflettono il rapporto delle Guna con la natura e il loro ambiente.

I Guna sono una popolazione dell’America centrale di cultura e lingua chibcha, parlata anticamente nelle terre tra l’Honduras orientale e la Colombia settentrionale e nella loro società la discendenza, l’eredità e la successione avvengono per linea materna.

Se la donna sceglie il suo sposo, gli uomini detengono l’autorità, soprattutto nella sfera pubblica, ma sempre in virtù dello status ottenuto grazie alla loro discendenza matrilineare.

Le molas sono dei manufatti tessili che sfruttano la tecnica dell’appliqué inverso per ottenere disegni astratti vivacemente colorati, che le Guna portano sul davanti e sul retro delle bluse indossate quotidianamente.

Per preparare una mola la donna Guna sovrappone tre o più strati di tessuto rettangolare di differenti colori, inoltre possono anche aggiungere particolari minuti, come i puntini delle gocce di pioggia, tramite la tecnica dell’appliqué semplice, o eseguendo dei punti colorati, anche per bordare.

Le molas tradizionali sono di un rosso profondo su una base nera, con strati brillantemente colorati tra di essi, dove i motivi decorativi sono dei veri e propri libri che narrano della vita quotidiana delle donna Guna, raggruppati a seconda dei diversi temi raffigurati, anche se ogni donna rende il motivo in maniera chi più realisticamente, chi in modo più astratto.

Molte molas sono ispirate alla natura, anche se hanno forme prettamente geometriche come una scogliera, le foglie di palma intrecciate, le vie del villaggio, un arcobaleno, i profili della montagna o possono essere versioni stilizzate di animali o piante e di oggetti quotidiani, come la piroga, la zucca impiegata come ciotola, un ombrello.

Alcune molas mostrano episodi tratti dai miti e dalle leggende Guna, infatti i motivi decorativi non sono immobili e sempre uguali, dato che ogni cosa può essere fonte di ispirazione.