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L’ADI Design Museum di Milano omaggia Angelo Cortesi con la mostra Angelo Cortesi – una vita nel progetto, che ripercorre la carriera e le opere del designer e architetto (Asolo, 1938 – Milano, 2020), noto per aver progettato infrastrutture come gli aeroporti di Linate e Malpensa e la stazione ferroviaria di Cadorna, sempre in continuo divenire, impegnato e militante. 

La mostra è aperta dal 27 settembre al 24 ottobre ed, accompagnata dall’omonimo libro, esplora l’approccio trasversale di Cortesi al design, che spaziava dagli spazi pubblici all’abitare, fino al lavoro, infatti le collaborazioni più importanti includono quella con SEA Milan Airports, che ha contribuito alla creazione di grandi progetti come Malpensa 2000.rapporto che  ha segnato un momento cruciale nella progettazione di aeroporti, trasformando l’esperienza dei viaggiatori.

Curata dall’architetto Alessandro Colombo, l’esposizione si articola su due livelli: uno antologico, che presenta una raccolta di opere suddivise per temi e tipologie, e uno biografico, che ripercorre le tappe fondamentali della vita di Cortesi e una timeline collega i progetti e le esperienze personali, creando un dialogo continuo tra biografia e progettazione.

La mostra vede disegni, modelli, prototipi e fotografie che testimoniano l’approccio innovativo di Cortesi, dove l’intreccio di narrazioni rende l’esposizione un’occasione per riflettere sul ruolo attuale del design e sulla sua capacità di plasmare il futuro, infatti la sua eredità va oltre i progetti materiali, ponendo interrogativi su come il design possa rispondere alle sfide contemporanee.

I temi ambientali sono precocemente al centro della riflessione di Cortesi che esordisce nella professione nel 1970 col progetto della prima villa al mondo in acciaio, alluminio e poliuretano espanso a Sovico (MI), definita dalla critica come la casa più leggera del mondo, seguito dalla prima casa a riscaldamento solare in Sardegna, e dalla mostra Natural-mente per la XVIII Triennale di Milano del 1992, anticipatoria dei temi della Green Economy.

La sua carriera professionale si divide tra l’architettura, tra la progettazione degli interni degli Aeroporti di Linate e Malpensa Nord, agenzie Alitalia in tutto il mondo, Education Center e Marketing Center di IBM, le sedi centrali di Ras e di Digital, gli edifici dell’Autodromo Nazionale di Monza, e  il design, con progetti per WFM in Germania, Kartell, SADI, B&B Italia, IBM (USA), polaroid (UK), FIAM, Stilnovo, che gli valsero tre Compassi d’Oro, due per prodotti e uno alla carriera) e la comunicazione (cura numerose conferenze e mostre in Italia e in molti paesi del mondo incentrate sul tema del design italiano.

È stato protagonista di primo piano nel dibattito che prese forma negli anni Settanta sull’autonomia e il significato culturale e sociale del design, tanto da essere uno dei primi fondatori dell’ADI e uno dei cofondatori della Facoltà di Design presso il Politecnico di Milano.

Recependo questi fermenti intellettuali, nel 1987 l’ADI, di cui Angelo Cortesi è all’epoca presidente, sottoscrisse il documento Design Memorandum:dall’etica del progetto al progetto dell’etica, esito di una serie di sessioni internazionali di lavoro svoltesi a Berlino Est e Mosca durante quell’anno, e firmato da Martin Kelm, presidente Amt fur Industrielle Formgestaltung (Repubblica Democratica Tedesca), Tapio Perianien, Direttore della Finnish Society of Crfts and Design (Finlandia), Yuri Solokoviev, Presidente USSR Designers’ UnionFredrik Widhagen (Unione Sovietica), Direttore del National College of Art and Design (Norvegia) ed è un manifesto internazionale originato dalla necessità di iniziare una sensibilizzazione critica sui temi del rapporto tra design, progetto, bisogni e etica, fecondo di studi nei decenni successivi.

Angelo Cortesi donò al CASVA il suo archivio nel 2019.