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Uomo dal carattere irrequieto, aperto alla polemica, Ruggero Leoncavallo (1857-1919) oggi è noto per l’opera verista I Pagliacci, opera che gli regalò il successo, scritta in cinque mesi di un intenso soggiorno a Vacallo in Svizzera.

Ribelle e vagabondo, nei suoi primi anni di carriera il compositore dalla natia Napoli visse tra la Francia e l’Inghilterra dove fu insegnante e pianista nei caffè-concerto.

Nel 1882 si trasferì in Egitto grazie al sostegno di uno zio ben introdotto alla corte di un viceré locale, ma il suo soggiorno non durò a lungo per lo scoppio della guerra anglo-egiziana che lo costrinse a fuggire a Parigi, dove il fermento culturale de la ville lumière gli ispirò la stesura del poema sinfonico La Nuit de Mai.

Dopo Parigi, Leoncavallo arrivò a Milano e fu in quegli anni che scoprì Cannero e il Canton Ticino e fu a Brissago, sulla sponda svizzera del Lago Maggiore, che affidò all’architetto Federico Bernasconi nel 1903 la costruzione della propria residenza cui diede il nome di Villa Myriam, demolita nel 1978.

Al compositore venne poi conferita, dalla municipalità di Brissago, la cittadinanza onoraria, titolo che non gli impedì una lunga serie di polemiche sulle pagine dei cronisti locali, sempre affascinato dal pettegolezzo e dall’attualità.

Oggi a Brissago è stato allestito un museo per ricordare la figura di Ruggero Leoncavallo, inaugurato nell’aprile del 2002 grazie alla Fondazione Ruggero Leoncavallo, istituita nel 1999 dalla baronessa Hildegarde von Münchhausen, e dal comune di Brissago che ha messo a disposizione del museo tre locali nel palazzo barocco Branca-Baccalà.

Passando davanti alla statua del Rolando di Berlino, protagonista di una delle opere del Maestro, e al suo busto in bronzo, si arriva in una sala con una completa biografia del musicista corredata di ritratti e fotografie, oltre ad avere la possibilità di acquistare Cd, spartiti musicali e cartoline.
La seconda sala ospita la storia delle composizioni delle principali opere e operette di Leoncavallo, come Pagliacci, I Medici, Chatterton, La Boheme, Zaza, Edipo Re e La reginetta delle rose, spesso rarissime, oltre agli spartiti di alcune altre composizioni, come i poemi sinfonici La nuit de mai e Seraphitus Seraphita e alcune romanze da camera.

Infine si arriva a una ricostruzione della sala da studio di Leoncavallo, con il mobilio, il pianoforte Erard Paris del 1841 perfettamente restaurato e la libreria.

La tomba del maestro, accanto a quella della moglie Berthe, si trova nel portico vicino alla chiesa rinascimentale di Madonna di Ponte.

Da vent’anni si tiene a Brissago, presso la Chiesa della Madonna del Ponte, il famoso Festival Leoncavallo.