L’Alto Piemonte ha tutte le caratteristiche che i visitatori abituati a spostarsi in gruppo cercano: monumenti interessanti (e spesso davvero unici!), panorami e storie da raccontare, buon cibo e prodotti tipici.

Si tratta inoltre di un territorio che consente l’affondo su una singola area (visita alla città, con i suoi monumenti e i suoi musei, e approfondimento sulle tradizioni e le produzioni locali) oppure lo svolgimento di tour tematici.

Visite guidate per gruppi, dal Riso al Rosa.

Le guide turistiche dell’Alto Piemonte conducono abitualmente singoli e gruppi alla scoperta dei centri storici di NovaraVercelli Biella affiancando la visita più culturale all’esplorazione del territorio di risaia, con pranzi tipici e visite alle aziende agricole, alle riserie, per mostrare da vicino le risaie e le differenze tra le varietà di riso.

A questa visita molto particolare si abbina spesso il racconto più storico ed emozionale fatto da musei (come il museo multimediale sul riso ‘L Civel di Casalbeltrame), antichi mulini (come il San Giovanni di Fontanetto Po), tenute antiche che conservano ancora i luoghi delle mondine (come la Tenuta Colombara).

Ma si può approfondire anche la provenienza e la gestione delle acque, visitando il Canale Cavour e i luoghi gestiti dalle Associazioni Irrigazione Est e Ovest Sesia, le origini “monastiche” della risicoltura in queste zone (come all’abbazia di San Nazzaro Sesia o al Principato di Lucedio), la storia delle grandi famiglie che hanno gestito, nella storia, questi territori.

Castelli aperti per visite di gruppo.

L’Alto Piemonte “terra di castelli” spazia dal concetto di castello più tradizionale (come a Quinto Vercellese, a Galliate, a Verrone) a quello di “ricetto” (ne sono esempi il Ricetto di Candelo, il ricetto di Ghemme e quello di Carpignano Sesia, dove si può collegare, con visite in vigna e in cantina, un percorso enologico interessante).

Ma sulla stessa scia si potrebbe immaginare il tour tra i grandi palazzi nobiliari e le grandi famiglie (è il caso del Castello di Buronzo e del Palazzo dei Principi di Masserano) o tra le grandi ville/palazzo che oggi sono a tutti gli effetti realtà museali affermate (i palazzi Borromeo sulle isole del Lago Maggiore ne sono un esempio ormai consolidato come una delle mete di gruppo più frequentate, ma è anche il caso degli emergenti Palazzo LaMarmoraPalazzo Ferrero e Palazzo Gromo Losa a Biella Piazzo).

Percorsi devozionali e di preghiera.

L’Alto Piemonte è anche terra di santuari (il Santuario di Oropa in primis, ma anche il frequentatissimo Santuario di Re e molti altri) e di Sacri Monti, in tutto nove tra Piemonte e Lombardia inseriti nel Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Tour in questi luoghi sono già ben organizzati e si inseriscono a metà tra il turismo devozionale, il turismo artistico e quello naturalistico: solo in Alto Piemonte abbiamo cinque dei sette Sacri Monti piemontesi (Varallo Sesia, il più grande e antico, OrtaDomodossolaGhiffa Oropa)!

Nello stesso ambito si inseriscono i percorsi lungo la Via Francigena e i tour nei luoghi degli evangelizzatori del Piemonte, con siti paleocristiani di interesse storico, storico artistico e archeologico rilevante: a Novara San Gaudenzio, a Vercelli Sant’Eusebio, a Orta San Giulio.

Musei e mostre.

L’Alto Piemonte è anche terra di musei notevoli e di mostre temporanee sempre più di richiamo, tanto da permettere di abbinare le visite in città a questo tipo di visita più espressamente culturale.

Mostre temporanee che guardano sempre più al respiro regionale e nazionale e che spesso dialogano con le eccellenze produttive del territorio: non si può dimenticare l’aspetto legato al tessile e alla lana nel Biellese (i luoghi della Rete Museale Biellese spesso sono luoghi di archeologia industriale legata al tessile), sia in ottica storica, sia in ottica contemporanea e di turismo per lo shopping.

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