giuseppe mazzotti AP

Un uomo che dedicò tutta la vita all’arte e la cultura del Veneto…

Giuseppe Mazzotti nacque a Treviso il 18 marzo 1907 e, dopo aver frequentato l’Istituto tecnico-matematico Riccati, si iscrisse alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Padova, senza però terminare gli studi.

Bepi, come lo chiamavano tutti, iniziò a seguire i corsi della Scuola libera del nudo all’Accademia di Belle Arti a Venezia, allo scopo di dare libero sfogo alla propria creatività, al punto da intraprendere una breve carriera di pittore.

In quegli anni entrò in contatto con alcuni dei protagonisti della vita culturale trevigiana, come Arturo Martini, Gino Rossi, Toni Benetton, Juti Ravenna, Sante Cancian, Arturo Malossi e gli scrittori Giovanni Comisso e Dino Buzzati, con il quale condivideva la passione per le Dolomiti e lo spinsero ad impegnarsi come critico d’arte.

Dal 1927 al 1942 Mazzotti fu il responsabile delle Mostre d’arte trevigiana e nel dopoguerra curò l’organizzazione di importanti mostre sia in Italia che all’estero, tra cui la prima personale del pittore Gino Rossi nel 1933 e, nel 1967, la rassegna dell’opera di Arturo Martini.

Il suo debutto come scrittore fu,  nel 1931,  La montagna presa in giro  e alle montagne dedicò poi La grande parete del1938  e Introduzione alla montagna del 1946.

Tra i numerosi interessi del Mazzotti, non va dimenticata la fotografia e, come disse nell’introduzione al volume Immagini della Marca Trevigiana,  edito nel 1957, non si considerò mai un artista né un professionista, limitandosi ad utilizzare la macchina fotografica come strumento di documentazione.

I suoi scatti, dal grande potere comunicativo, contribuirono in maniera fondamentale a catalogare le bellezze del territorio.

Bepi scrisse un gran numero di articoli e saggi per giornali e riviste sui temi a lui più cari, tra cui arte, enogastronomia, artigianato, turismo e tradizioni popolari, inoltre  anticipò molte delle attuali riflessioni sui musei etnografici e dedicò gran parte della sua esistenza a mostre sull’arte popolare, sui castelli veneti e su altre tematiche di grande spessore storico-artistico.

Per l’impegno profuso, Mazzotti fu insignito del Premio Città di San Liberale, riservato ai cittadini trevigiani benemeriti.

Bepi Mazzotti morì a Treviso il 28 marzo 1981 a 74 anni, lasciando una scia di cordoglio e commozione nel mondo culturale italiano.

Già poco dopo la sua scomparsa ci furono una serie di iniziative e premi in suo nome, che continuano ancora oggi,  grazie alla collaborazione tra la Fondazione Giuseppe Mazzotti per la Civiltà Veneta di Treviso e l’Associazione Premio Letterario Giuseppe Mazzotti, che ogni novembre raduna a San Polo di Piave vecchi e nuovi amici di Bepi.