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Il calendario repubblicano della Francia Rivoluzionario venne  introdotto dalla Convenzione Nazionale il 24 novembre 1793 per ricordare la fine della Monarchia e la nascita della Repubblica.

Come primo giorno dell’anno venne individuato il 22 settembre, il giorno in cui cadeva l’anniversario della proclamazione della Repubblica e da allora si cominciò ad utilizzare i termini anno I della Repubblica, anno II della Repubblica….

Come tributo al principio di uguaglianza, l’anno fu diviso in 12 mesi ed ogni mese in 30 giorni ciascuno.

Ogni mese venne  diviso in decadi, anziché in settimane, dunque tre decadi per ogni mese, e i  giorni delle decadi si chiamavano primidi, duiedì, tridi.

Ai giorni non era abbinato il nome di un santo, ma  quello delle messi, degli alberi, delle radici, dei fiori o dei frutti del momento.

Il quinto giorno di una decade corrispondeva al  nome di un animale domestico (coniglio, lepre, cane, ecc) e ad ogni decade quello di uno strumento agricolo (aratro, tino).

Poi i repubblicani furono  invitati a dare ai loro figli nomi che figurano nel nuovo calendario o nel linguaggio politico, come Rose, Marguerite, Jasmin, Oranger, Froment, Cafe’, Narcisse, Basilic, Lilas, Fraise, Houblon o Belle-de-Nuit`oppure Union, Vertu, La Montagne, dato che lo scopo era quello di eliminare ogni traccia della religione cristiana.

I nomi dei mesi vennero  presi tutti dai lavori dei campi, dalle caratteristiche delle stagioni o dalle vicende atmosferiche, come Vendemmiaio, Brumaio, Frimaio, Nevoso, Piovoso Ventoso, Floreale, Germinale, Pratile, Messidoro, Termidoro e Fruttidoro.

Alla fine dell’anno si aggiungevano 5 giorni che diventavano 6 ogni 4 anni, chiamati sanculottidi: che  portavano il nome di giorno della virtù, del genio, del lavoro, dell’opinione e delle ricompense.
Il calendario rivoluzionario francese fu  adottato anche in Italia e nei paesi europei dove sorsero, per l’occupazione militare francese, le Repubbliche modellate sull’esempio delle istituzioni della Francia rivoluzionaria e nei vari Stati creati da Napoleone Bonaparte che, tuttavia, il 9 settembre 1805 lo abolì, ripristinando il calendario gregoriano che rientrò in vigore il 1 gennaio 1806.

Anni dopo questo calendario fu riadottato, ma soltanto per diciotto giorni, durante i drammatici eventi  della Comune di Parigi nel 1871.