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Il 29 settembre in tutta la penisola torna la Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca, iniziativa promossa da ASI come omaggio al patrimonio tecnico e culturale del motorismo storico italiano, che deve essere sempre più tutelato, divulgato e sviluppato, capace di coinvolgere gli ambiti più disparati.

In questo contesto, l’Automotoclub Storico Italiano svolge un ruolo primario grazie alle sue iniziative e alla presenza su tutto il territorio nazionale con oltre 300 club federati e aderenti  e con l’istituzione della Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca crea decine di opportunità culturali, sociali e di intrattenimento rivolte soprattutto al pubblico e alle generazioni più giovani.

In occasione della Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca 2024, in tutta Italia ci saranno raduni, esposizioni, mostre tematiche, convegni e tutto ciò che racconta la storia del motorismo, con l’obiettivo di far conoscere e comprendere quanta cultura c’è nel settore.

L’Automotoclub Storico Italiano venne fondato il 25 settembre 1966 a Bardolino, in provincia di Verona, dalla fusione del Veteran Car Club d’Italia, con sede in Torino, e la FIAME, con sede in Milano, ponendo la sua sede legale presso il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino.

Le due federazioni si erano costituite nel 1961, la prima a Torino su iniziativa di Elio Quaglino e con presidente Umberto Agnelli, la seconda a Milano su iniziativa di Tito Anselmi e Giovanni Lurani, con quest’ultimo alla presidenza.

Al Veteran Car Club Italiano erano collegati il VCC Torino, il VCC Verona, il VCC Sicilia, il VCC Venezia Giulia, il VCC Riviera di Ponente, Il VCC Bergamo, il VCC Brescia, il VCC Roma, il VCC Genova e il VCC Alto Milanese e con la FIAME c’erano il Circolo Autoveicoli d’Epoca Milanese, il Circolo Romano Autoveicoli d’Epoca, Il Circolo Veneto Autoveicoli d’Epoca, il Circolo Romagnolo Auto Motoveicoli d’Epoca, il Circolo Piacentino, oltre a registri di marca e club autonomi, come il Registro Fiat Italiano, Alfa Romeo, Bugatti Club.

Il primo passo importante verso la creazione di un’unica federazione di club fu l’incontro, tenutosi il 18 giugno 1966 a Grugliasco, nello studio del Cavalier Giovanni Battista Pininfarina.

Durante l’incontro furono redatti e sottoscritti i preliminari della fusione tra i due enti, con membri del Consiglio del nuovo sodalizio Umberto Peretti Colò, Rodolfo Biscaretti di Ruffia, Elio Quaglino, Valerio Moretti, Gastone Mancada, Luigi Lazzaroni, Franco Ferniani, Giovanni Caproni, Eric Maggiar e Massimo Leto di Priolo.

Come primo presidente fu nominato Umberto Peretti Colò, affiancato dai vice presidenti Rodolfo Biscaretti di Ruffia ed Elio Quaglino.

Da quel momento iniziò l’attività congiunta che sfociò in varie iniziative, soprattutto nel campo dello studio dell’autenticità delle vetture e dei loro restauri.

Nell’autunno 1967, a Firenze, si tennr il primo Congresso europeo dei grandi collezionisti di automobili storiche, abbinato al primo Concorso europeo per la conservazione ed il restauro, ponendo le basi per una regolamentazione comune.

Ad Umberto Peretti Colò, presidente fino al 1971, succedette Giovanni Caproni, affiancato fino al 1976 dal Presidente Onorario Rodolfo Biscaretti di Ruffia e nel 1976, alla scadenza del mandato, fu eletto Augusto Costantino, che rimase  in carica fino al 1982 e diede un’impronta culturale alla Federazione. I

L’ASI  nel 1983, insieme ai registri Fiat, Lancia e Alfa Romeo, ottenne l’esenzione fiscale per i veicoli storici, contenuta nella legge 53 e nel 1987 risolse il problema delle reimmatricolazioni, rese più semplici grazie ad un accordo con il Ministero dei Trasporti.

Da semplice club per gli appassionati, l’ASI divenne  un vero e proprio movimento a tutela e salvaguardia del motorismo storico grazie anche a Vittorio Zanon di Valgiurata, presidente ASI per un decennio, dal 1987 al 1997, cui succedette Roberto Loi.

Oggi, l’Automotoclub Storico Italiano rappresenta il motorismo storico italiano presso tutti gli organismi competenti, nazionali ed internazionali, organizza e patrocina eventi cultuali che hanno per protagonisti i veicoli storici e fa parte della FIVA (Federation Internationale Vehicules Anciens), l’organismo che si occupa a livello internazionale della tutela del motorismo storico, ed è l’associazione nazionale di riferimento sul territorio italiano.