Macario

Erminio Macario, meglio noto con il solo nome d’arte Macario, è stato uno degli attori e comici più influenti della scena teatrale, cinematografica e televisiva italiana.

Nato a Torino il 27 maggio 1902, e sempre legato alla sua città fino alla morte, avvenuta il 26 marzo 1980, Macario è considerato dai critici l’inventore del cinema comico italiano, grazie alla sua capacità di creare personaggi e gag che hanno rivoluzionato il modo di fare comicità nel nostro Paese.

L’ascesa al successo

Macario si avvicinò al mondo dello spettacolo fin da giovane, lavorando nei caffè-teatro e perfezionando una comicità basata su una mimica unica, semplice ma straordinariamente efficace.

Il suo talento comico gli permise di distinguersi nel panorama del teatro di varietà, un genere molto in voga negli anni ’20 e ’30.

Lavorò a oltre cinquanta spettacoli teatrali, spaziando tra riviste, commedie musicali e prosa, dimostrando una versatilità e una capacità di adattamento che lo resero un punto di riferimento per generazioni di attori e comici.

Il successo di Macario non tardò ad arrivare: le sue esibizioni comiche catturavano il pubblico, e la sua figura divenne emblematica del teatro popolare italiano.

Non solo interpretava ruoli esilaranti, ma sapeva anche valorizzare gli altri attori al suo fianco. Fu proprio lui, infatti, a lanciare numerose soubrette, contribuendo a plasmare l’estetica e lo stile della rivista italiana del dopoguerra.

Il volto del Cinema comico

Oltre al teatro, Macario prestò il suo talento al cinema, dove consolidò la sua reputazione come icona della comicità italiana.

Le sue maschere e i suoi personaggi, spesso caricaturali ma intrisi di un’umanità semplice e disarmante, hanno saputo conquistare il pubblico sul grande schermo.

Il suo stile si fondava su un umorismo spontaneo, fatto di battute fulminanti, ma anche di una gestualità e un’espressività che rimandavano alla tradizione della commedia dell’arte.

Il cinema di Macario fu un modello per molti altri attori comici italiani, da Totò a Peppino De Filippo, e il suo contributo allo sviluppo del genere comico è riconosciuto come pionieristico.

Le sue pellicole, spesso intrise di ironia sociale e satira dei costumi, lasciarono un segno indelebile nella storia del cinema italiano.

La televisione e il dialetto piemontese

Negli anni ’50 e ’60, con l’avvento della televisione, Macario si adattò perfettamente al nuovo mezzo, portando la sua comicità nelle case degli italiani.

Anche in televisione continuò a far ridere il pubblico con le sue macchiette e i suoi personaggi, spesso parlando in piemontese, il dialetto che contribuiva a dare una maggiore autenticità alle sue interpretazioni.

Macario non era solo un comico, ma anche un interprete che sapeva cogliere le sfumature della vita quotidiana e renderle universali.

Il suo uso del dialetto piemontese, lontano dal voler limitare la comprensione del pubblico, divenne un tratto distintivo che avvicinava le persone e conferiva ai suoi personaggi un senso di familiarità e radicamento nella cultura popolare.

Eredità artistica

Erminio Macario ha lasciato un’eredità profonda nel mondo dello spettacolo italiano.

Con la sua comicità raffinata e al tempo stesso accessibile a tutti, ha saputo parlare al cuore del pubblico, portando sul palco e sullo schermo una forma di umorismo che affondava le sue radici nelle tradizioni popolari, ma che sapeva rinnovarsi e adattarsi ai cambiamenti dei tempi.

La sua capacità di far ridere, ma anche di commuovere, gli ha permesso di diventare una delle figure più amate e ricordate del teatro e del cinema italiano.

Ancora oggi, Macario è considerato un precursore, capace di ispirare nuovi comici e di lasciare un segno indelebile nella cultura italiana.